martedì 31 marzo 2009

Notizie in brodo

Buone notizie per i malati terminali: Albakiara ha fatto solo 800.000 €; Iago non ha superato i 2.000.000 € in più di un mese, e nonostante la martellante campagna pubblicitaria che ci hanno fatto sopra; Ti Stramo, parodia insulsa del genere insulso, ha racimolato appena 438.000 €; Questo piccolo grande amore si è fermato a 3.670.000 con la sola campagna pubblicitaria che è costata 1.500.000 €.
Possibile che riusciate a fare dei film così atroci che non se li filino nemmeno gli adolescenti che si berrebbero pure la merda? Dà da pensare eh.


Buone notizie sui malati terminali: a Perugia, al Festival Internazionale del Giornalismo si discuterà di come sia possibile salvare il giornalismo. Ho un suggerimento per voi: abbandonate la nave.
Si discuterà ovviamente di Internet e "del quotidiano post-Internet": tardi ma ci arriviamo. La crisi dell'editoria (forti cali nelle vendite di giornali cartacei) è un modo che usa la realtà per far rendere conto queste persone che il modello non funziona più. Nuovi modelli di giornalismo esistono già, i blogger per esempio: tieni un blog in cui posti i tuoi articoli e i tuoi lavori, da solo o in collaborazione, e i guadagni vengono dagli AdSense e dalle donazioni di gente che vuole che tu continui a scrivere. Il problema (problema per loro, per noi è un pregio) è che per guadagnare devi essere competente e capace, altrimenti non ti si caga nessuno. È una meraviglia.
Dulcis in fundo, interverrà Gianni Riotta (neo-direttore de Il Sole 24 ore: un altro passo verso il baratro) sul tema "Rapporto tra verità e realtà nell'informazione": ovvero, come imparai a non preoccuparmi e ad amare il mio stipendio.


Una curiosità sui malati terminali: avete presente i captcha? le parole che dovete inserire per convalidare qualcosa, tipo l'iscrizione a un sito? Servono a evitare che si iscrivano degli spammer automatici. Da un po' di tempo però quelle scritte contorte e deformate sono state sostituite in molti servizi - per esempio Facebook se non avete convalidato l'account firmando un patto col Diavolo, ovvero regalandogli il vostro numero di cellulare - da delle parole di senso compiuto che sembrano prese da un testo stampato male:
Bene, è proprio così. Si chiamano reCAPTCHA, e si tratta di parole prese a prestito da dei testi antichi scannerizzati. Ogni volta che immettete le parole nel form e cliccate "Aggiungi agli amici" state aiutando a digitalizzare un testo antico, per creare così la Biblioteca di Babele Digitale Omniconsultabile Iperintegrata su internet.
Funziona così: il testo viene scannerizzato e sottoposto a due diversi programmi che interpretano l'immagine per trarne un testo. Purtroppo, sebbene per noi sia così facile, è molto difficile insegnare a un programma a riconoscere del testo. Quando i due programmi sono in disaccordo su una parola allora questa viene sottoposta ai recaptcha: una delle due parole sopra è nota e fa da vero controllo antibot; l'altra è la parola non identificata e sottoposta al controllo umano, più efficiente. Ogni alternativa proposta dai programmi di lettura ha un punteggio di 0,5, e una proposta da un umano ha punteggio 1. La prima parola che raggiunge almeno 2,5 punti è scelta come vera interpretazione del testo.
In questo modo viene completata la digitalizzazione di circa 160 libri al giorno, niente male no? e tutto solo grazie alla gente che su Facebook aggiunge agli amici degli stronzi che non saluterebbe mai per strada.


Ah, a proposito dei malati terminali: domani è la Notte dei Morti Viventi. È il giorno di attivazione di Conficker, uno degli worm più efficienti della storia dei pc, tanto che si è evoluto mentre si faceva qualcosa per combatterlo. Ha infettato qualcosa come 10 milioni di computer (si, milioni significa che magari lo è pure il vostro), trasmesso via web o chiavette usb scambiate tra amici, trasformandoli tutti in zombie quiescienti. Il computer funziona normalmente ma quando il programma si attiverà farà ciò che dice lui. Milioni di computer coordinati che si muovono in parallelo stando agli ordini di un misterioso Necromante* che li governa. Potenzialmente potrebbe fare quello che gli pare. Pretty scary, uh?
* su cui Microsoft ha messo una taglia di 250.000 $.

Per cui:
  • domani aspettatevi dei DoS (Denial of Service, l'impossibilità di accedere a siti di pubblica utilità), magari non andrà Google o Youtube o la vostra mail, ma non impanicatevi, è solo che i server sono sovraccarichi;
  • se non l'avete già fatto, scaricate l'ultimo aggiornamento di Windows che contiene una patch per rendere innocuo Conficker;
  • in generale, disabilitate l'autorun se usate Windows, così non vi prenderete virus dalle chiavi usb (basta scaricare questo file zippato [è sicuro, ve l'ho caricato io], cliccarci attraverso Esplora risorse e riavviare il computer);
  • fate una scansione antivirus OGGI prima che sia troppo tardi;
  • se scoprite/sospettate di essere infetti, vi consiglierei di non far accedere a internet il pc nella giornata di domani, nel senso di non attaccarlo proprio al cavo dell'adsl.

domenica 22 marzo 2009

La fine del letargo

È stato un altro inverno a Pordenone <3 Belle gambette.

sabato 21 marzo 2009

Yes, we can. But you don't.

Jay Leno quipped about the president's lack of bowling skills:

Leno: “I imagine the bowling alley [in the White House] has just been just burned and closed down"
Obama: “No, no. I have been practicing. I bowled a 129*. It's like — it was like Special Olympics, or something."

*il punteggio massimo è 300.

ROTFL, un negro che fa una battuta sugli handicappati! Obama è il MIO presidente! <3

lunedì 16 marzo 2009

Politica in pillole #2

Si sono da poco tenute le elezioni universitarie:


LOL, Destra Universitaria, fucina di eroi.
Ottima scelta presentarsi come dei mandriani, ben il 2% dei cow-boy li ha votati.

p.s. notare il cerchio verde modificato per formare il ♂;
p.p.s. li preferisco comunque al collettivo di "Scienze" politiche, i cui vertici sono stati capaci di malmenare e mandare in ospedale un malcapitato perchè uno della sua lista aveva per sbaglio strappato un loro manifestino. Merde umane, soprattutto perchè dichiarano di essere di sinistra.

p.p.s. credit@Ila per avermi segnalato il manifesto.

domenica 15 marzo 2009

L'ispettore G. mette a segno un altro colpo dei suoi

Finalmente ho risolto il caso di Perugia. La colpevole è...
Amanda Knox.
È stata lei. (donna tra il pubblico sviene con un gridolino)
Ho anche la prova che la incastra inesorabilmente, è questa foto:

Notate il ghigno malefico? notate l'aura di negatività che traspira? Notate come sembri stare dicendo "ne ucciderò altri"? È la prova inconfutabile che è stata lei: sei incastrata 'bbella, marcirai in galera. E il bello è che non mi ci è voluto nessun plastico.

Ringrazio per la collaborazione il Dipartimento delle Foto Peggiori Mai Scelte: grazie ragazzi, senza di voi non ce l'avrei mai fatta. Siete grandi.

sabato 14 marzo 2009

New pics of me partying naked

Qualcuno magari si ricorderà dell'esistenza del "Geek Code", che ora è defunto. Come sostituto è stato proposto l'Omnicode. Questo sono io:
sxy cm181 skeaaf73 ha2a1a1b ey382720 esO sp= Ag1988.November.16 anE hdd Lo45,405N-11,890E RlE.Ilaria Kd! PeD MBINTJ FHS BA! UF? IN12.WiFi AdA&C&I&S PrPascal(4)&C++(6)^(8)&HTML(4)^(8) rl! LAIT(9)&EN(7)&ES(1)&NO(1)&SV(1) CrL(9).Pure_and_Applied_Mathematics HbTV.The_Big_Bang_Theory&MarkovGenerators PlD&l MvW&B&D.Car.Fiat_Panda
Questo Omnicode non mi soddisfa tanto devo dire. Ci vorrebbero molte più caratteristiche codificate, non c'è spazio per le preferenze, per i film, titolo di studio, per il gusto di gelato preferito, per le attività pericolose e illegali; almeno, non ho trovato come si codificano.

Se volete tradurre andate qua (basta copincollare).
Se volete il vostro da mettere in firma invece qua.

E adesso invece mi guardo l'ultima puntata di The Big Bang Theory, "The Terminator decoupling", dopo essermi adeguatamente caricato.

martedì 10 marzo 2009

Mein Kampf in fascicoli

Voglio abbonarmi a una rivista. Ilaria ha Vanity Fair ogni settimana, io ancora non ho niente. La mia casellina di posta non-virtuale in collegio è spesso vuota e io avverto il bisogno di riempirla periodicamente, mi fa troppo piacere ricevere posta. Ma si capisce che non è facile per uno lamentevole come me scegliere la rivista che ti accompagnerà durante tutto l'anno. Da piccolo invece lo era: le Giovani Fuckin' Marmotte, cazzo! Mi feci fare l'abbonamento per due anni di fila; mi stufai solo quando il secondo Kit dell'Esploratore si rivelò identico a quello dell'anno precedente: passo falso ragazzi, siete fuori. (comunque anche le storie avevano cominciato a scadere in termini di qualità: ne ho parlato col Principio di Autorità e lui è d'accordo, dunque è vero). Poi venne PK, la versione non sfigata di Paperinik, ma ci rinunciai a causa del postino troppo "zelante" (leggi: stronzo) che aveva qualche problema con il formato fumettesco di PK: lo incastrava a forza nella cassetta delle lettere nonostante le dimensioni palesemente inferiori, sfasciandone la copertina. Una lettera all'antrace lo sistemò a dovere, ma ormai mi ero stufato anche di questo.
Per un certo periodo invece i miei mi comprarono regolarmente Quark, il formato cartaceo dell'omonima trasmissione di Piero Quark; non era proprio un abbonamento ma quasi. Gli chiesi di smettere perchè non ce la facevo più a sentirmi trattato come un idiota: "e così queste piccole cosine vengono fatte correre forte forte e poi scontrare in questa grande ciambellona sotto terra (o come piace dire a noi: nel Regno delle Talpe) che si trova in Svizzera, il paese del cioccolato e degli orologi a cucù".
A quel punto, finalmente naufrago di Quark, lo sostituii con Le Scienze (inutile che sfottete, ci si può anche rimorchiare, asd), e la cosa funzionò, almeno fino a quando non mi accorsi che gli articoli erano ciclicamente gli stessi e ne avevo le palle piene di sentir dire quanto siamo vicini alla fusione nucleare e quanta materia oscura c'è nell'universo. Al punto che adesso lo odio quel giornale.
Ora, scartate queste per ovvi motivi, mi restano varie scelte:

  1. Linus
    Storica rivista di fumetti e politica, l'amo per aver portato in Italia i Peanuts. Ogni tanto mi è capitato di comprarla, è una rivista piacevole.
    Pro: bella grafica, vasta scelta di fumetti di qualità indubbia, pagine grandi;
    Contro: troppi. La rilegatura a graffetta rende il giornale perennemente floscio (problema notevole per quelli come me che leggono distesi); le striscie a fumetti pubblicate sono molto in ritardo su quelle originali americane, e se si tratta di una striscia politica tipo i Boondocks capirete che la cosa può farsi irritante: "Al Gore potrebbe vincere le elezioni" "eh? Si è ricandidato?"; politicamente discutibili, sostennero fortemente la candidatura di Cofferati a sindaco di Bologna, viva la lungimiranza; costa(va) 4.50€, eccessivo vista la "qualità" della carta usata.

  2. ViceMagazine
    Ok, questa non è esattamente una rivista. O almeno, non l'ho ancora capito: in teoria si può richiedere come libreria la versione cartacea, ma cliccando su "abbonamenti" non si va da nessuna parte. Una volta uno nella posta ha chiesto un link per gli abbonamenti ma essendosi firmato "RastamanVibrationPositive" gli hanno risposto prendendolo per il culo.
    Pro: malsopportano gli hipster; è internazionale, gli articoli sono spassosi e le rubriche fin troppo abbondanti; non finiscono a parlare/intervistare i soliti noti; i DOs & DON'Ts.
    Contro: è solo online per quanto mi riguarda, mentre io voglio un abbonamento; il sito è confusionario a causa del fatto che le pagine, se pur ben fatte, si assomigliano tutte.

  3. XL
    Ebbene si. Le riviste italiane di musica fanno tutte mediamente cagare, quando dovevo viaggiare in treno per olimpiadi varie ne compravo spesso una sperando di trovarne di decenti: invece no, sono tutte pessime. XL pure, almeno fino a poco tempo fa, si conformava ampiamente alla mediocrità, tant'è che dopo il primo numero lancio comprai solo quella con accluso il disco degli Afterhours, "Le Sessioni Ricreative", e solo per quello. A Gennaio però Ilaria mi ha regalato la sua copia di XL: l'ho letto tutto con gusto e straordinariamente mi è sembrato che si sia rivoluzionato abbandonando un po' gli indie-cappati. C'era una profonda intervista a Genesis P. Orridge, la rubrica di Lucarelli ora parla di Industrial (sembrerà strano ma Lucarelli non è solo delitti e penombra: è un industrialoide coi controcazzi), ad Ammaniti fanno scrivere cose fiche invece che fargli recensire GTA san Andreas, non riciclano i soliti tormentoni del momento. Mi ha intrigato tanto che ho deciso di comprare anche il numero dopo, incentrato sulla figura del Diavolo nel rock anni '60. E credo comprerò anche quello di Marzo.
    Pro: grafiche belle; argomenti cazzuti e non forzatamente di moda (gli Psychic TV non sono indie...), anche se chiaramente quelli non mancano; fanno recensioni negative! per niente scontato in un'Italia di Mollichiani; la rubrica di Bruce Sterling (scrittore cyberpunk) è bellissima; Lucarelli che parla di Industrial è ammaliante; Philopat ci collabora; Ammaniti e la sua gioventù cannibale; ha pure i fumetti.
    Contro: non sono riusciti a eliminare la sezione moda, una piaga; formato ingombrante, accompagnato certe volte da una rilegatura instabile (pagine che ti restano letteralmente in mano); troppe recensioni = recensioni troppo corte; ho paura che da un momento all'altro torni a fare schifo; il giornale si chiude con la rubrica di Boosta. Ahia.

  4. Wired
    Wired è una rivista fondata da un italoamericano negli anni novanta e che è diventata una specie di guru di internet concentrandosi sull'aspetto sociale del web, in antitesi con le riviste di Computer che invece parlano di come masterizzare i cd o del gioco più nerd del mese. Per spiegare: "se Rolling Stones parlasse di musica come le riviste di Computer parlano di internet, sarebbe piena di recensioni di effetti e pedali". Finalmente è uscita anche in Italia, il mese scorso, e sono corso a comprarlo. Se le uscite successive mantengono il tono delle precedenti vi giuro che è una bomba.
    Pro: giusta proporzione tra articoli italiani e articoli tradotti; grafica splendida; paginoni illustrativi; articoli scritti bene - tant'è che anche quelli che non interessano si lasciano leggere - e anche di parecchie pagine dove necessario; attenzione particolare all'ecologia e all'opensource, ma soprattutto ai cervelli della rivoluzione perenne del web; non se la tira minimamente; è geek; è anche un po' nerd, ma più geek che nerd (lol); parla di tutto, c'è spazio per musica, arte, attualità senza essere mai scontati; l'abbonamento lancio è una bomba, due anni per 24 euro; ha gli inserti sui gadget geekissimi e non i soliti noti :P
    Contro: non ne ho trovati. Anzi si, il fatto che è mensile, è così bello che lo vorrei settimanale.
Mi sa che ho deciso a cosa abbonarmi.

martedì 3 marzo 2009

Fatti da parte: sono un meritocratico

Laura: "cosa fanno due tartarughe una sopra l'altra?
due paia di occhiali! ...ah, no! due lenti a contatto!"
pubblico: "Ma vattene a casa..."
pubblico: "Buuu!"
Laura: "Bifolchi, fischiano Shakespeare."*


[...] Amareggiata per le critiche non proprio lusinghiere rivolte a questa sua ultima interpretazione (veste i panni di Desdemona), l'attrice si consola «grazie al calore partenopeo: il pubblico della prima ci ha proprio rincuorati »
GIUDIZI ASPRI - La Chiatti non nasconde, però, la sua rabbia «per dei giudizi troppo aspri, certe volte non viene considerato l'impegno profuso in un lavoro, per quanto si faccia il possibile in questa "Italietta" non conta la meritocrazia. Devo dire che non ho mai "sgomitato" per arrivare dove sono arrivata, ma mi sono trovata a fare questo lavoro, quasi per caso, senza pensarci più di tanto. Del resto, quando ti sforzi, come ho fatto in questo ultimo lungometraggio, non vieni neppure premiato dalla critica» - Laura Chiatti, Corriere del Mezzogiorno

Tranquilla Lau, quest'anno l'Oscar è toccato a Kate Winslet solo perchè era da tanto che l'aspettava, ma l'anno prossimo è tutto tuo.
Intanto puoi consolarti con l'Oscar per il miglior attacco all'Accademia della Crusca dell'anno, battendo così gli adolescenti che usano le k (era ora).

Poi ti chiedi perchè in Italia la meritocrazia non riesce ad attecchire: grazie al cazzo, la gente non sa nemmeno cosa vuol dire meritocrazia! Ricordo un volantino della Lega che diceva "Noi siamo per la meritocrazia! Largo ai meritocratici!". No. Non funziona così, spiacente. Però è esemplificativo: sembra assurdo ma ci sono persone per le quali "credere nella meritocrazia" e "essere meritevoli" coincidono; non solo: non votano tutte Lega Nord.
Più passa il tempo, più mi rendo conto che il problema principale dell'Italia sono gli Italiani.


*: liberamente tratto dai Simpson.

lunedì 2 marzo 2009

Politica in pillole #1

Vertici del PD (foto di gruppo)

Il giornalismo è morto #1

"Scuola, pioggia di 5 in condotta

Le lingue sorpassano la matematica nelle insufficienze dei ragazzi. I dati del ministero

MILANO - Pioggia di 5 in condotta agli scrutini intermedi [...] infatti, nella scuola secondaria di secondo grado, risulta che il 72% degli studenti ha riportato almeno una insufficienza (lo scorso anno erano il 70,3%)."

Riga dopo:

"Il 28% degli studenti non ha riportato insufficienze. L'anno scorso erano il 29,7%. "

...Di nuovo? Se ti pagano per quantità di caratteri che scrivi ok, posso capire. Altrimenti ti meriti tutto il tuo contratto a termine.

"Maggiori carenze si registrano negli Istituti professionali e nelle regioni del Centro Sud. Sud che ha anche il record dei 5 in condotta.
PROFFESIONALI IN DIFFICOLTA' - Il tipo di istruzione che riporta la situazione maggiormente negativa continua ad essere quella professionale, con l'80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze (valore identico a quello dello scorso anno)." - Corriere della Sera.
Che classe i giornalisti italiani. Neanche il correttore automatico di Word riesce a correggere "proffesionali", provate. Non sono teneri i giornalisti italiani? il loro lavoro consiste nello scrivere al computer per il 90% del tempo e non sanno neanche fare Alt+0192 per fare la "À" accentata maiuscola.


p.s. "gli istituti professionali sono presi malissimo, almeno quanto la gente che li frequenta": dimmi qualcosa che non so.