mercoledì 29 agosto 2012

Quel rassicurante odore di muffa andrà perduto

In un articolo è riassunta tutta l'essenza del mondo umanistico italiano:


http://www.repubblica.it/politica/2012/08/29/news/i_libri_dell_istituto_italiano_per_gli_studi_filosofici_un_patrimonio_enorme_da_aprire_al_pubblico-41674065/


Riporto parte della petizione che hanno messo su

Tuttavia, inspiegabilmente, l’attuale Giunta regionale emana nel 2011 un nuovo atto che opera una radicale inversione di rotta rispetto al complesso processo iniziato dieci anni prima: con la delibera n. 283 si inseriscono due elementi che minacciano di stravolgere letteralmente il progetto originario per cui erano stati stanziati anche specifici fondi europei. Viene difatti prospettata per i locali individuati l'utilizzazione «come fondo iniziale dei volumi che obbligatoriamente vengono trasmessi in copia alla Regione Campania da editori e aziende tipografiche allorquando pubblicati» e l'attivazione di una «Biblioteca pubblica “a scaffale aperto”». Ciò significherebbe non solo sfregiare l'armonica razionalità interna della raccolta dell’Istituto, che la rende specchio di una dimensione culturale internazionale, con l'inserimento di un fondo avente come unico criterio quello dell'appartenenza geografica regionale, ma significherebbe soprattutto impedire materialmente l'allocazione della biblioteca dell'Istituto, la cui dimensione è tale da occupare per intero lo spazio dei locali e solamente qualora sia rigorosamente seguito il progetto delle scaffalature compatte.
[...]
Chiediamo, pertanto, che la Regione revochi la delibera del 21 giugno 2011 e ripercorra con urgenza la strada tracciata dalle delibere dell’amministrazione Bassolino e della Sovrintendenza bibliografica regionale, aprendo finalmente al pubblico un grande patrimonio librario, e che, su sollecitazione del Ministero dei Beni culturali, il Governo presenti un disegno di legge al Parlamento diretto a garantire un finanziamento stabile per l'Istituto che consenta di ripianare gli oneri finanziari derivati dal ritardo, quando non dal venir meno per alcuni anni, degli stessi contributi, e che permetta il pieno svolgimento delle sue attività di ricerca e della sua funzione civile.
In pratica, ci sono questi 300.000 libri vacanti. E loro cosa fanno? chiedono soldi per aprire una biblioteca. Nel 2012.

 Andate a guardare le firme:


PRIMI FIRMATARI

Remo Bodei
Alberto Burgio
Gaetano Calabrò
Luciano Canfora
Giulietto Chiesa
Gianni Ferrara
Paolo Maddalena
Aldo Masullo
Ugo Mattei
Aldo A. Mola
Tomaso Montanari
Franco Roberti
Stefano Rodotà
Roberto Saviano
Salvatore Settis
Gianni Vattimo
Gustavo Zagrebelsky

Il "fior fiore" della cultura italiana (1) riunito per salvare i volumi, e la migliore idea che gli riesce di partorire è... una biblioteca? un concetto vecchio quanto i babilonesi è il meglio che questa "elite intellettuale" ha da offrire?

Si poteva proporre di scannerizzare tutti i volumi, mettere su un server per tenerli tutti e renderli accessibili liberamente da CHIUNQUE, e tenere i libri fisici in un magazzino - quelli più fragili e preziosi possono andare in una biblioteca già esistente specializzata in conservazione.


mantenimentonumero addettispesa iniziale
server + magazzinoca. 500-1000€ + eventuale affitto magazzino3500.000€ tra hardware e magazzino
bibliotecastipendi e bollette15 - 205 milioni di euro + 2 milioni per restaurare (pare)

È ovviamente una stima a cazzo di cane solo per dare l'idea, ma la differenza mi sembra sia apprezzabile (ho preso i dati del sistema bibliotecario di padova per interpolare).
Così, l'unica idea che è venuta in mente alla "crema" (2) della cultura umanistica italiana è quella di una biblioteca fisica. Un'idea così obsoleta che dà l'idea di quanto possano essere obsoleti loro e il mondo obsoleto da cui provengono. Dov'è la petizione per la digitalizzazione di massa di tutte le biblioteche italiane, e la creazione di un archivio digitale centralizzato, consultabile da dei terminali di cui va dotata ciascuna biblioteca? perché tutto quello che vedo io è una petizione per avere un bel palazzo in centro e un modello di fruizione della cultura che era vecchio e muffoso già per gli antichi greci.

Non riuscite ad immaginare qualcosa di nuovo neanche sforzandovi, così presi a conservare il passato e le sue idee, ad incensarlo come una perduta epoca dorata - solo perché allora contavate ancora qualcosa - che avete perso l'abilità di produrre idee nuove.


Mi fa anche sorridere la precisazione del fatto che sarebbe un disastro renderla una biblioteca a scaffale aperto (ovvero consultabile da chiunque con i libri ordinati secondo un criterio pubblico e liberamente accessibili), un po' come dire che vogliono essere gli unici depositari della Conoscenza: una casta sacerdotale in pratica.

Beh, buona Crisi



(1) GIULIETTO CHIESA. Ho detto tutto
(2) una crema molto densa e marrone, dall'odore sgradevole, non saprei spiegarvi

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