mercoledì 17 giugno 2009

Il Galateo della Mensa Universitaria

Non avrei mai pensato di dover scrivere un galateo, proprio io che uso le forchette per togliermi la lanugine dall'ombelico (tranquilli, lo faccio solo con quelle per il pesce) (come se sapessi distinguerle). Eppure la contingenza mi spinge a farlo, forse perchè non l'hanno fatto a suo tempo genitori troppo impegnati nel Moige - a censurare mutandine nipponiche - per occuparsi dei loro bambini; o forse perchè c'è un po' di Laura Ravetto in ognuno di noi.
La mensa universitaria è una istituzione per chiunque abbia scelto di proseguire negli studi, buona o cattiva che sia. Migliaia di studenti l'attraversano ogni giorno, un fiume umano le cui proporzioni possono rivaleggiare con parecchi comuni dell'hinterland veneto. Una tale mole di soggetti interagenti necessita per forza di cose di una serie di regole per mantenere la convivenza civile, delle Tavole della Legge i cui asserti siano vergati nella spadellata e nella carne di terza scelta (rispedita indietro dal terzo mondo). Kant li chiamerebbe "Imperativi Categorici", Berlusconi "la volontà popolare" che questi cumunisti vogliono rivoltare. E siccome io non sono uno sprovveduto come quello svampito cocainomane di Monsignor Giovanni della Casa, accludo ad ogni asserto la giusta punizione, sul modello dantesco del contrappasso. E poi il mio galateo ha le parolacce, vuoi mettere? sticazzi.
Ecco dunque




il Galateo della Mensa Universitaria.


 

"a mio cuggino,
che trovò un cane in spiaggia
e invece era un topo
"


Prefazione:
Questo opuscolo è rivolto a tutti coloro che incontro in mensa e credono di vivere nella giungla insieme ai lupi, a una pantera e a un orso, mettondo a dura prova i miei nervi. Vi odio tutti.
Si consiglia la lettura accompagnata da un mojito dato che è estate, o da una gazzosa se non avete l'occorrente. O da un buon libro, se ne avete. Da una diciassettenne che vorrebbe entrare nel mondo dello spettacolo, se non avete neanche quello.

Asserto 1: la fila.
È buona norma stare composti mentre si è in fila, non urlare come delle scimmie in calore, tantomeno fare delle battute di merda che io sento e giudico, giudico male; se si è in fila sotto il sole, sarebbe molto gentile da parte vostra avanzare ad occupare gli spazi vuoti davanti a voi così da permettere alla gente di togliersi dall'esposizione diretta della palla di fuoco che abbiamo sopra la testa - ho un soprannome per voi: gli ammazzavampiri; NON si supera la fila andando ad aggregarsi a persone che non avete nemmeno tra gli amici di facebook (e questo la dice lunga), cosa che per di più dà origine a delle scenette che definire imbarazzanti è poco:
"Ciao..."
"ah... ciao..."
"come va?"
"eh... si va avanti dai..."
"eh si...la sessione d'esami è cominciata anche a voi?"
"veramente siamo in corso insieme."
"ah... c'è il sole oggi, eh? menomale che qui siamo all'ombra...".
Pietoso. Se proprio dovete passare avanti, almeno fatelo per raggiungere qualcuno che sia vostro amico.

punizione per chi urla in fila: minestra bollente versata giù per la gola da un calderone; retrocedi di quattro caselle.
punizione per chi non avanza lasciandoti al sole: venire cotti da una gigantesca lente e serviti come "kebab".
punizione per chi supera: la mensa viene spostata in fondo alla fila (letteralmente).

Asserto 2: i posti.
NON SI OCCUPANO I POSTI VUOTI CON I CAPPOTTI E LE BORSE MENTRE SIETE ANCORA IN FILA! vi credete più furbi? forse che gli altri non sono veramente in fila, ma sono lì solo per far numero? forse che non gli servono quei posti quanto a voi, e ne hanno più diritto se sono davanti a voi? forse era vostra madre quella che ho visto entrare a Palazzo Grazioli? è la cosa più stronza che possiate fare in una mensa, e sappiate che casualmente verserò un po' del mio sugo sulle cose che lasciate incustodite. Suggerimento per le vittime di questo immondo crimine: togliete le cianfrusaglie e gli stracci e ammucchiateli in un angolo, dunque sedetevi pure.
Altro comportamento riprovevole i tavoli da 8 persone: se siete in due, anzichè occupare due posti liberi in un tavolo con altra gente, sedersi a un tavolo completamente vuoto. Puntualmente arriverà un gruppo di 8 persone che non sa dove sedersi perchè tavoli completamente liberi non ce ne sono, e puntualmente in quel gruppo ci sarò io.

punizione per chi occupa i posti coi cappotti: ingurgitare merda per il resto della vita. E sarebbe solo l'acconto.
punizione per chi si siede in 2 su un tavolo da 8: mangiare in piedi. Su dei trampoli. Sopra ad un lago di spilli.

Asserto 3: scegliere il primo.
I primi non sono celati alla vista, sono dietro del plexiglas trasparente; si possono osservare durante tutto il tragitto per raggiungerli, e si possono leggere sul menù stampato che si trova lungo la fila. Allora NON arrivate lì davanti indecisi a chiedere i nomi e le spiegazioni di tutti i piatti presenti (di cui 2 sono sempre i soliti peraltro), visto che c'è gente che si mangerebbe un copertone dietro di voi, e magari pure voi se solo non sopportasse le vostre moine.

punizione per gli indecisi: il pranzo dell'indeciso. Un grumo informe, che ha tutti i colori e tutti i sapori possibili, nessuno dei quali ben definito, ma nel complesso orrido. Non viene detto se c'è già il sale, se c'è già il formaggio, etc. Niente di niente. E non puoi chiederlo.

Asserto 3bis: scegliere la pizza.
Variante dell'asserto sopra. Può capitare che siate tanto fortunati da capitare in una mensa che ha l'opzione "pizza", vi mettete in fila e... cazzo. Vi accorgete che è chilometrica. Immensa, non se ne vede la fine. Dopo molte vite degl'uomini arriverete al banco delle pizze e capirete cosa ha dato origine a quella fila immonda: la gente che fa la schizzinosa. "Mh, no, questa pizza no... non ce n'è un'altra? cosa sta arrivando?" "mh, no, non me ne piace nessuna" "mh, questa ha poco pomodoro... non è che ne arriva un altra?". SE C'È LA FILA PRENDI UNA CAZZO DI PIZZA DECENTE E SCROSTATI. Perchè se occupi il bancone le pizze che tu hai scartato dal tuo harem - e che potrebbero andare bene ad altri - resteranno lì; se mai i poveracci dietro di te ci arriveranno, le mangeranno fredde e secche, grazie a te che hai voluto aspettare. Senso civico: zero. Che poi le pizze sono sempre le stesse: capricciosa, rucola&grana, crudo, viennese con patatine, prosciutto e funghi, salamino. Ho visto gente aspettare per mezz'ora una pizza che gli piacesse, e alla fine fare pure la faccia mezzo schifata. Spero ti ci abbiano sputato in quella pizza.

punizione per chi fa lo schizzinoso con le pizze: vi viene servita la pizza SS: Scabbia&Sperma. Nessuna possibilità di replica. Un uomo nerboruto vi guarda mangiare, finchè non la finite tutta. Lo sperma è suo, venite a sapere quando siete arrivati a metà. La scabbia, pure.


Asserto 4: le bibite.
Molte persone altrimenti affabili e raffinate, mi cadono sulle bibite. La mancanza di bon ton è incredibile e spesso fuori controllo: bisogna porre rimedio.
È bene sapere che le bibite che vengono servite dagli spillatori alla mensa non sono veramente le bibite che sono indicate sull'etichetta: Fanta, Cocacola, Vino, Birra, Seltz. Hanno solo un sapore simile. Dunque è profondamente controindicato RIEMPIRSI LE BOTTIGLIETTE ALLO SPILLATORE, perchè vi fa sembrare dei pezzenti come niente altro.
Ma vi sono altri comportamenti sconvenienti che non vi faranno fare buona figura nei salotti dell'alta borghesia della mensa, e sono i seguenti:
  • riempire il bicchiere, berne il contenuto, riempirlo di nuovo, berne il contenuto, e così via, se c'è gente in coda dietro di voi (stanno tutti sperando che vi vada di traverso: "oddio, qualcuno conosce la manovra di Heimlich??" "Io! ma ho le braccia indolenzite." "Io saprei applicarla se lui fosse un manichino, ma con gli umani non sono capace." "Io non posso, devo badare a un tipo che si è meritato la SS");
  • arrivare allo spillatore con 4 - 5 bicchieri di plastica, non sapere dove appoggiarli, riempirli uno a uno di bibite tutte diverse, non riuscire a prenderli tutti insieme, rovesciarne uno, riempirlo di nuovo, aspettare che venga qualcuno ad aiutarvi a trasportarli;
  • diluire la birra: arrivi troppo tardi bello, a meno che tu non creda nell'omeopatia;
  • ingombrare lo spazio davanti a tutte le spillatrici se te ne serve una sola.
punizione per chi si riempie la bottiglietta: dalla spillatrice scende acido solforico frizzante.
punizione per chi fa cazzate davanti allo spillatore: i bicchieri si rompono mentre li trasportate, rovesciando il contenuto sulle vostre belle scarpette nuove. Il quantitativo che le investe è inversamente proporzionale al tempo da cui le possedete.

Asserto 5: a tavola.
Darsi un tono a tavola è più difficile di quanto sembri. Almeno a giudicare dalla quantità di neanderthal che mi capitano a fianco mentre mangio. È buona regola e norma non urlare quando si è seduti allo stesso tavolo di sconosciuti, tantomeno in un dialetto incomprensibile persino a me che qui ci sono nato e con quel tipico orribile timbro gutturale del veneto. Se invece siete un gruppo di ragazze - magari del Sud, a giudicare dall'accento - è bene evitare di parlare a vanvera per tutta la durata del vostro pranzo, evitare l'argomento "ragazzi: ma quanto è stronzo quello - con quell'altro ci provo ma secondo me non ha capito", evitare l'argomento "madòòò da quando sono a Padova non ho più tempo libero", come pure quello "qui la gente è più ccchiusa, da noi è più ssolare", o i sempreverdi "ma da noi si mangia meglio" e "ma qui piove sempre" (magari). Inoltre, vi sembrerà strano ma degli innumerevoli familiari con cui litigate perchè siete insopportabili NON ME NE STRAFOTTE UNA MINCHIA. Per finire, è vivamente consigliato cercare di limare nel tempo il fortissimo accento campano che vi ritrovate, ed evitare come la peste locuzioni quali "Sinapsi!" per indicare menti affini e "cioè! cioè!" per sottolineare ogni affermazione.

punizione per i veneti che urlano: pasta agli ormoni che vi faccia alzare la voce di due ottave.
punizione per le ragazze che ciarlano: venire ricoverate in una casa di riposo a 22 anni, sedate e malnutrite.

Asserto 6: banco dei dessert.
Il bravo avventore della mensa si mette in fila ordinatamente dietro alle persone che si trovano al banco dei dessert (ammesso che la mensa ne abbia uno), aspetta il suo turno e non schiamazza come se fosse sotto overdose da Ritalin; inoltre, una volta giunti al bancone, non ordina "9 caffè: un macchiato, un espresso, un macchiato freddo, un caffè con panna, un altro espresso, un lungo, un caffè al ginseng, un macchiato e un decaffeinato" mandando in segmentation-fault la ragazza dietro al bancone e monopolizzando l'intero banco; inoltre, il bravo avventore, se vuole essere veramente tale, non mi ruba l'ultima fetta di torta.

punizione per chi schiamazza: un tipo vi urla nelle orecchie mentre mangiate il dolce, ma ogni volta che vi girate scompare.
punizione per chi ordina mille cose: trovare lavoro al pianobar di una discoteca dal gestore iroso: "un mojito!" TUNZ TUNZ "Cosa?" "un mojito!" TUNZ TUNZ "non sento, cosa vuoi?" "UN MOJITO!" TUNZ TUNZ TUNZ "EEHH?" "UN MOJITO PUTTANA TUA MADRE!" TUNZ "un rum?" "NO CAZZO" TUNZ "SENTI, NON CAPISCO!" TUNZ "CAPISCO IO" TUNZ "VUOI UNA CAIPIROSKA?" TUNZ "EH? MO-JI-TO!" TUNZ "OK, E DAIQUIRI SIA" TUNZ "TI AMMAZZO" TUNZ "COL GHIACCIO?" TUNZ "ME LO PUOI METTERE IN UNA BOTTIGLIETTA?"(in quel momento arriva il gestore e vi spara a un piede mettendo fine a questo sketch pietoso, e spara anche a me per questo sketch pietoso.)

Asserto 7: fine del pranzo.
Un pranzo ben riuscito deve concludersi bene per dirsi tale. La fine del pranzo ha una importanza cruciale e vi classifica come gentiluomini o come coglioni a seconda di come vi comportate.
Se tutti coloro con cui siete in gruppo hanno finito di mangiare, voi compresi, fare salotto è altamente sconsigliato, soprattutto dalle persone che stanno in piedi col vassoio in mano cercando un posto su cui sedersi. Perdere le ore a parlare di nulla occupando posti della mensa è moralmente riprovevole e vi guadagnerà il biasimo di tutti coloro che hanno i piedi indolenziti dal cercare un posto (e anche il malocchio, se solo uno di noi riuscisse a liberare una mano). Se poi la mensa è dotata di tavolini all'aperto per una piacevole dejeneur sur l'herbe, limitatevi a quella: soprattutto, NON restate a giocare a briscola fino alle quattro del pomeriggio ingombrando i tavolini e persino la via di uscita coi vostri corpi molli.

punizione per chi rimane a ciondolare finito il pranzo: rimanete finchè non se ne vanno tutti. Poi uscite e c'è di nuovo la coda. Non capite e vi rimettete in fila confusi. È di nuovo l'una. Mangiate. Rimanete a chiaccherare, commentando il fatto di avere l'impressione di aver già pranzato. Quando finalmente vi decidete ad uscire, c'è di nuovo la coda. Vi dite che è quella per la sera e avete fatto veramente tardi, ma non è quella della sera, il vostro orologio segna l'una. Vi rimettete in fila. Mangiate. Ciondolate. Uscite. Fila. Cibo. Porta. Fila. Cibo. Porta. Per sempre. Per sempre.

Postfazione:
Desidero informarvi che questo modesto libellum ha ricevuto il plauso della critica letteraria: fior fiore di critici l'hanno adorato e celebrato. Ti credo, vengono tutti a mensa con me.
È possibile che io abbia tralasciato diversi comportamenti sconvenienti per il giovane che voglia inserirsi nell'alta società: me ne scuso. In ogni caso le linee direttive del Galateo della Mensa sono molto chiare, e potrete benissimo interpolarle da voi le giuste regole. In generale comunque voglio venirvi in aiuto. Tenete a mente questa regola universale: siate civili, pensate al prossimo e seguite un corso di dizione. È tutto, cari lettori. Buona serata, andate pure. O se volete rimanere, andate ad aspettarmi nel letto grande.

2 commenti:

  1. Amo questo post :D E` bellissimo! Hai condensato due anni di lamentele che io ho pazientemente ascoltato in un progetto costruttivo, bravo! Distribuisci opuscoli nelle mense!

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  2. Ho controllato due volte che il contenuto del messaggio appartenesse davvero al nick visualizzato. Un complimento da te! anche questo è bellissimo :D

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