giovedì 8 gennaio 2009

17 è un numero primo.

8 Gennaio, scattato da poco. L'8 Gennaio è il tuo compleanno Ilaria, scattato da poco anche quello. Non mi rispondi al cellulare, forse dormi, non so se farti gli auguri ora o se aspettare di vederti (l'esame è stato spostato al 12, per cui possiamo vederci. Quando succedono queste cose diciamo che "è un segno divino", altro che vittimismo :) ). Mi confondo con il 29.
Sei tornata questo pomeriggio e io, di fronte a tanta immensità, ho preferito starmene un po' in disparte, incerto sul da farsi. Probabilmente sbaglio e dovrei darti più sostegno, e si, essere più sensibile. Bastano post come questo ad aprire un po' gli occhi.

Ora hai diciassette anni, un passo in più verso la libertà; lo scrivo anche in numero, guarda: 17, è un bel numero anche a guardarsi secondo me; diciassette anni che vuol dire che ti riavvicini a me di un anno e non sono più perseguibile penalmente (feeew).
Diciassette come la canzone dei Sex Pistols che sarebbe banale dedicarti, e che pure sembra dire che in questo periodo i Sex Pistols dicono di noi troppe cose (c.f.r. Bodies); diciassette anni, di cui almeno gli ultimi tre - per quanto ne so io - passati a diventare sempre più bella. Si perchè, inspiegabilmente, più il tempo passa e più tu diventi bella. Sfidi le convenzioni, cambi poco alla volta ma vai sempre più in su. Ti si affina il viso, ti si scalda ancora di più il sorriso, i tuoi capelli sempre più vivi, viola fiammanti, e i tuoi occhi sempre più naturalmente contornati di nero. Diventi così bella che mi basta addirittura intravedere l'attaccatura del tuo naso per sentire le guance che si scaldano come solo tu sai scaldarmele. Mi piace pensare egocentricamente che tu diventi sempre più bella per potermi stupire sempre e per non abituarmi mai. Perchè l'abitudine è brutta eppure noi abbiamo le armi per combatterla.

(questa foto mi fa letteralmente sciogliere.)
Diciassette, che è un numero primo perchè io sono un po' più autistico e quindi un po' meno sensibile in questo periodo purtroppo; che è un numero primo perchè sono un PNIsta dentro e perchè nonostante (o grazie a? XD) questo sono riuscito a fare breccia nel cuore di una principessa acida e di questo non mi glorierò mai abbastanza :D; diciassette, che è un numero primo perchè è "beneaugurale" in un senso molto nerd: come un primo porta nuovi divisori, mi piace pensare che i tuoi diciassette anni possano portare cose nuove e mai viste; ma "primo" può essere anche il nostro viaggio a Parigi, primo di una lunga serie, anche se il primo sarà sempre più speciale (cosa che ci spinge a fare sempre cose diverse per poter vantare tante prime volte, ragionavo tempo fa); "primo" come può essere il nostro campeggio (poi dal jappo ti spiego); "primo" come il bacio che ti darò domani, che sarà il nostro primo bacio nei tuoi diciassette anni, il primo bacio del 2009, il primo bacio post-29 dicembre.
Diciassette che tu dici sprecati e che io invece vorrei vantare con tutti: e lo faccio, più spesso del solito, tanto da compensare persino i messaggi in meno che ti ho mandato. Mi vanto della mia ragazza che mi regala le cose fiche che ho in camera, con cui vado a mangiare al giapponese, mi vanto di te e di quanto sei bella, mi vanto della bella musica che ascolti (togliamo Cremonini XD) e di quella che mi hai fatto conoscere (praticamente tutta, in ultima analisi); mi vanto del bellissimo viola dei tuoi capelli che hai scelto per te; mi vanto delle cose che andiamo a fare insieme, mi vanto di festeggiare il nostro mesiversario con le fototessere; perchè io sono orgoglioso di te, di tutta te stessa. Posso fare il muso, posso arrabbiarmi, posso essere apatico o insensibile, ma sotto sotto sono sempre, egoisticamente, narcisisticamente, inevitabilmente orgoglioso di te. E follemente innamorato.

E ancora: diciassette anni, di cui gli ultimi giorni passati distanti a desiderarti; diciassette, come i secondi di Seventeen seconds dei Cure, che sono i diciassette secondi di una storia d'amore, e se anche la nostra durasse 17 secondi, sarebbero stati i 17 secondi più intensi; diciassette anni e nessuna canzone dei TARM che li contenga nel testo, così che io mi rodo di non saper ancora scrivere canzoni per potertene dedicare una.

Perciò, Ilaria, AUGURI. Dove "auguri" non è la parola d'ordine di queste circostanze, la formalità, ma un augurio vero: di trovare nuove amiche e amici (prometto che non minaccerò di ucciderli... di ucciderli subito :P) come ti meriti, perchè in questo momento la vita ha un debito con te; di vedere Rob sempre più spesso finchè non verrà a stare qui (e lo farà); di sfatare la "regola degli anni dispari" secondo la quale gli anni dispari sono sempre peggiori di quelli pari; di sconfiggere il fastidio di andare a scuola; di trovare gli stimoli giusti per sentirti attiva; di ricominciare a scrivere nel tuo blog che difendi con amore; di divertirci quando saremo a Parigi :)
Infine... infine niente. Ti amo e tutte queste chiacchere non possono raccontarlo bene. Però, se posso dire una cosa per provarci:
Per te verrei persino in Corea.