domenica 18 gennaio 2009

Sette anni di sfiga



Non andate a vedere Sette Anime di Mutcino. Non fatelo. Porta sfortuna.
Se non vi fosse bastata un'intervista come questa - e a me era bastata ma a Ilaria no - ecco qui di seguito alcune ragioni valide per cui disertare questo film e andarsi a vedere, chessò, Lasciami entrare o noleggiarsi un dvd di un B-movie.
"È un film complesso" dice Mutcino: spiacente, non basta tenere nascoste le cose per tre quarti di film per fare un film complesso, al massimo un irritante episodio de La signora in giallo. Ma evidentemente non abbastanza irritante secondo Mutcino, per cui aggiungiamoci una notevole dose di irritabilità con l'abuso della telecamera a spalla: modo di filmare che andrebbe bandito globalmente prima ancora della pena di morte, va bene al massimo se stai girando un documentario alla Moore o Blair Witch Project; in tutti gli altri casi NO, non va bene, serve solo a fomentare le stragi nei licei americani, e non ce n'è bisogno. Pago un biglietto (salato) e pretendo almeno un cazzo di sostegno non traballante per quella telecamera. Una persona seduta immobile su uno scoglio su cui si infrangono le onde, mi dici che bisogno c'è di filmarla con la telecamera a spalla? ti eri venduto anche i treppiedi per pagare il cachet stratosferico di Rosario Dawson e quel negro di Will Smith? Ah, giusto, Will Smith. In La ricerca della felicità mi era piaciuto, mi sono detto "dai che prende una buona strada". E perchè andare a prendere lezioni di recitazione da Nicholas Cage allora?! col risultato che Smith mantiene la stessa espressione sofferta/sofferente per TUTTO il film! Veramente una prova magistrale. Di resistenza. "Hey Will, scommetto 100 sacchi che non riesci a mantenere questa espressione di palese finta-sofferenza per tutto il resto delle riprese!" "Prepara il grano, bello"
A parte la verità-nascosta-da-svelare-tardi-sennò-la-gente-abbandona-la-sala, il film non è sorretto da niente. Anzi, il finale scontato è preso paripari dal diario di una dodicenne senza vere amiche: avete presente quella storiella del ragazzo che muore per donare il cuore alla sua ragazza? ESATTO, QUELLA! Io non credevo neppure che ci si potesse fare un film su quella cazzata melassosa. Della gente ha detto del film che "fa piangere": sono d'accordo, se intendevano dire che fa schifo; se ti commuove il diario di una dodicenne sei messo male, oppure sei un pedofilo e ci stai provando con lei.
Il buonismo che questo film trasuda in ogni scena già di per sè dovrebbe bastare a tenere lontano chiunque, ma in caso siate testardi ecco quello che fa per voi:
  • Il cieco è doppiato dallo stesso tipo che doppiava il cieco di A prima vista*, e allo stesso identico modo! Che cazzo, devo pensare che tutti i ciechi in fondo sono uguali, o che ne esiste uno solo che i registi si passano di film in film? Allora Bocelli chi è (oltre che un rompicoglioni)? Oppure devo pensare che associare quel doppiatore ai ciechi serva a rendere i film comprensibili anche ai ciechi stessi, che sentendolo ci si riconoscano? "Haha, senti quel cieco come si lamenta! Maledetti ciechi!"
    * che nome poi. Sarebbe come intitolare Senti chi parla un film sui sordi o Scusa, hai da accendere? un film su Auschwitz.
  • Scena must: Smith e la Dawson sono in una tranquilla cittadina americana, portano a passeggio il cane di lei e *PUFF!* si materializzano all'ombra di una quercia in un campo di grano circondato da vaste e verdeggianti pianure. No dico, EH? cazzo è, l'Irlanda quella? invece no, è il set di Oliver Twist, l'ho riconosciuto bastardi!
  • BASTA stereotipi nella colonna sonora: sono stufo di sentire violini per le scene d'amore e un pianoforte per le scene tristi! D'ora in poi voglio dei cazzo di sintetizzatori cattivi come il male nelle scene d'amore e un'orchestra di sitar tristi per le scene tristi (giustamente);
  • i dialoghi sono stati scritti con il culo: raccontando una storia al telefono alla Dawson, Will Smith comincia a parlare di "draghi spaziali che sputavano un fuoco che riempiva tutto lo spazio, sai, mica roba da poco", e qui si capisce che lui vuole evadere, non è più il protagonista sfigato di un film sfigato di Muccino, ma è J, un Man In Black col pistolotto nascosto sotto la giacca, e si capisce anche che vorrebbe solo spaccare culi e dire battute da negro, e invece deve sottostare al copione alieno di Muccino.
  • menzione d'onore per aver assoldato il tizio che realizza i film di Barbie per modellizzare la medusa; sembra fatta col powerpoint.
E con questo credo di aver detto tutto, o almeno, il sonno pazzesco che mi sta venendo me lo fa credere. Perciò buonanotte, al prossimo film. Peccato non aver avuto lo stesso sonno in sala.


Will Smith, ti prego, torna ad essere semplicemente il Principe di Bel Air. Noi fan siamo come la moglie debole che ti aspetta a casa e chiede se la perdoni nonostante sia tu ad averla tradita. Se torni ti perdoniamo tutto.

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